Nelle relazioni quotidiane, capita spesso di incontrare persone arroganti con cui rapportarsi o lavorare e questo può diventare un vero incubo.
Oggi vi offrirò una bussola per orientarvi tra le insidie del posto di lavoro e non solo.
È frequente incontrare, nel corso della propria esperienza, individui che manifestano comporta-menti di prepotenza o presunzione, cercando di imporre la propria volontà sugli altri.
Tali atteggiamenti, spesso caratterizzati da una confusione tra autostima e arroganza, possono generare un clima di tensione e di disagio, sia in ambito lavorativo che nelle relazioni interpersonali. Che si tratti di un superiore gerarchico, di un collega o di un cliente, questi comportamenti risultano deleteri per la produttività e il benessere di tutti.
Individuare le persone che avvelenano la nostra vita con la superbia non è un mistero.
Scopriamo insieme come riconoscere i loro comportamenti tipici e proteggerci.
Partiamo da uno dei segnali più evidenti: lo sguardo. Quell’occhiata penetrante, quasi un laser diretto nei nostri occhi, rivela un chiaro desiderio di dominare.
Vi siete mai imbattuti in qualcuno che all’inizio sembrava un angelo, ma poi si è rivelato un vero Terminator?
Gli arroganti spesso usano la gentilezza come arma di seduzione, all’inizio, si mostrano premurosi e attenti, ma lo fanno solo per farci credere che siano perfetti. Il loro vero obiettivo?
Essere ammirati e approvati in continuazione.
Le persone prepotenti sono dei veri e propri attori: adorano gli applausi e cercheranno sempre di mettersi in luce.
Il loro ego è fragile e non ammette critiche.
Quando commettono un errore, lo negano o lo attribuiscono a cause esterne.
Si sentono superiori agli altri e credono di essere gli unici in grado di svolgere determinati compiti.
Quando vengono messi in discussione, reagiscono con violenza verbale, cercando di sminuire l’avversa-rio con frasi vaghe e offensive.
Non ammettono mai di non sapere e se li critichi, ti liquidano con un ‘E quindi?’ che ti lascia di stucco.
Per lui, gli altri sono solo dei fastidi. “Cosa mi importa della gente?”, dice con aria di superiorità.
Parla sempre più forte degli altri, come se avesse qualcosa da dimostrare. In realtà, è solo un bluff.
Ha bisogno di sentirsi il numero uno, anche se per farlo deve sminuire gli altri.
È talmente convinto di essere perfetto che non si accorge di quanto sia ridicolo.
L’autentica autostima si fonda su solide basi: talento, perseveranza e carisma.
Al contrario, l’arroganza è frutto dell’insicurezza e della necessità di confrontarsi costantemente con gli altri.
La prima è silenziosa e serena, la seconda è rumorosa e ostentata.
Molti dicono di ignorarli, ma io penso che a volte un po’ di schiettezza non faccia male.
Dimostrargli che il loro comportamento non è accet-tabile può essere una buona lezione
Mostrate loro che non avete paura di difendere i vostri diritti e fateli riflettere sulle conseguenze del loro comportamento.
Se necessario, allontanatevi dalla situazione o interrompete la comunicazione.
Pensateci: se un bambino fa i capricci e ottiene sempre quello che vuole, non smetterà mai.
Lo stesso vale per loro: se li accontentate, continueranno a comportarsi male.
E ricordategli che: “L’arroganza è credere di essere superiori a tutti, l’autostima è credere di non essere inferiore a nessuno“.
Sebbene la capacità di individuare gli atteggiamenti dominanti sia un primo passo importante, una conoscenza approfondita del comportamento umano è fondamentale per interagire efficacemente con gli altri.
Attraverso lo studio e la pratica, potremo sviluppare le abilità necessarie per affrontare con serenità qualsiasi situazione.
Il Club si propone di fornire un percorso di crescita personale, aiutandoti a raggiungere un livello superiore di competenza in ogni ambito. Lo si ottiene partecipando agli incontri organizzati o richiedendo assistenza formativa tramite mail.
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